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Parliamo di Adozione?

Parliamo di Adozione?

Da molti anni ormai mi occupo di adozioni: dapprima presso un Consultorio, come psicologa che si è occupata delle valutazioni (tanto temute!) che il Centro Adozioni consultoriale è chiamato a svolgere su incarico del Tribunale per i Minorenni. Poi come Giudice Onorario, quindi nella fase che riguarda i procedimenti presso il Tribunale per i Minorenni e per occuparmi dell'adozione piú da vicino: nella fase in cui si cerca una coppia avendo conosciuto un bimbo dichiarato adottabile. E ora come psicoterapeuta, qualvolta chiamata dalle associazioni a tenere incontri informativi o formativi sull'argomento: momenti ricchissimi di scambio e di emozioni!

Recentemente, nel corso di una giornata dedicata all'adozione, ho avuto modo di riflettere sui molteplici significati che questo termine porta con sé.

Usualmente il primo è che l'adozione è un atto d'amore. Ed effettivamente lo è: si parla di adozione nell'istante in cui una coppia desidera accogliere un bimbo per crescerlo come se fosse suo… se non è amore questo! Ma si parla di adozione nello stesso istante in cui un bimbo, per svariati e complessi motivi, viene dichiarato adottabile e si apre nel suo cuoricino quella porta: quella di una mamma e un papà tutti per lui, che si occuperanno di sanare (o quantomeno provarci) le ferite che la vita purtroppo ha gia inferto e lasciato. Lo metaforizzerei come un incontro: una coppia con lo spazio necessario per accogliere, un bimbo con un bisogno di essere accolto, protetto, guidato nel suo cammino di crescita.

Ed è qui che occorre lavorare: vero è che l'adozione si può rappresentare come un atto d'amore, ma l'esperienza ci insegna quanto sia importante "essere pronti". È importante infatti che ciascuna coppia/famiglia/single che desideri accogliere un bimbo, si occupi in prima battuta di risolvere i conti con il proprio passato: un atto dovuto, mi si perdoni questo pensiero, che è indispensabile perché si viva con serenità e consapevolezza un cambiamento immenso. E soprattutto perché si crei finalmente quella consapevolezza di quello che realmente accadrà: un bimbo con la sua storia, le sue fatiche e spesso anche con i suoi ricordi chiederà, sì, amore ma soprattutto chiederà che nel cuore di chi lo accoglie ci sia molto, molto spazio: per il suo passato, le sue emozioni che andranno contenute, i suoi pensieri e riflessioni relative ai genitori biologici e tutto quanto attiene al prezioso, immenso e importantissimo bagaglio interiore che un bimbo porta con sè.

Per approfondimenti, riflessioni e osservazioni potete contattarmi alla mail simona@psicoemotivo.com
Sarò lieta di rispondere e di accogliere pensieri a riguardo!
Al prossimo articolo!


Dott.ssa Simona Bennardo
Psicologa a Como

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Dott.ssa Simona Bennardo

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